Venerdì, 18 November 2016 12:39

La figura professionale del temporary manager

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COS’è e di cosa si occupa

La figura del temporary manager nasce alla fine degli anni ’80 in Italia, nel momento in cui a queste figure viene proposta la gestione di alcune imprese in crisi.

La diffusione vera e propria di questa figura, si ha però, intorno agli anni ’90 quando la crisi nelle principali aziende è ormai all’ordine del giorno e si necessita di una persona che si occupi di smuovere al più presto la situazione.

Un’altra ragione per cui si diffonde questa necessità è la nascita delle prime start up e delle società di temporary manager.

Il temporary manager è un manager che opera all’interno di un’impresa per un tempo definito.

Il suo scopo è quello di raggiungere degli obiettivi.

Ciascun temporary manager deve essere dotato delle seguenti caratteristiche:

  • Bagaglio di competenze acquisite nel tempo
  • Specializzazione in un determinato campo
  • Carattere spiccato e poliedrico
  • Buona capacità di problem solving

Per tutte queste ragioni, solitamente, si preferisce una persona giovane e dinamica, compresa tra i 30 e i 40 anni, che abbia maturato una qual’ forma di esperienza, come manager permanenti in aziende, o istituzioni pubbliche.

Si tratta di una figura che svolge un’attività che si contraddistingue per la sua operatività ed interventi concreti. Per questo ci si avvale del personale che costituisce l’azienda stessa.

Il carattere del temporary manager deve essere stimolante, in grado di voler conoscere e offrire nuove possibilità, coraggioso nel lanciarsi in sfide che sembrano non attrarre nessuno, per lo meno inizialmente, intraprendente, desideroso di intraprendere nuove esperienze, sapersi mettere in gioco di continuo e con un’ottima capacità di gestione dello stress.

Oltre a tutte queste caratteristiche la prova principale che fa di una figura professionale un buon temporary manager è la propria capacità di entrare immediatamente in una nuova realtà aziendale.

Egli deve essere in grado di gestire il personale, conquistarne la fiducia ed infine creare un un buon clima lavorativo.

Tutte queste condizioni sono indispensabili, affinchè si possa avviare una proficua collaborazione.

La figura del temporary manager, nel giro di un anno, riesce a riformare una riorganizzazione aziendale, formare una persona che potrà prendere il suo posto una volta terminato il progetto e continuare ad orientare l’azienda verso il giusto approccio sia al business, che alle risorse umane.

Quando ci si rivolge ad un temporary manager?

Ci si rivolge alla figura del temporary manager tutte le volte che le aziende non possono sostenere i costi fissi di un manager alle proprie dipendenze e si rifugiano in questa figura, poiché essa è dotata di tutte le competenze ed il know-how in grado di fronteggiare la difficile situazione a cui sono sottoposte.

Spesso viene confusa la figura del consulente con quella che abbiamo appena presentato.

La differenza tra i due è però sostanziale. La loro prestazione si differenzia in modo assai evidente rispetto a quella dei consulenti. Il consulente, è, in effetti, un soggetto esterno all’azienda.

Egli si limita a suggerire possibili soluzioni, rispetto ad un problema aziendale. A lui non compete scegliere tra le varie soluzioni possibili e metterle in atto. Quello che il consulente deve fare è semplicemente: presentarle. Sarà poi compito della direzione aziendale andare a scegliere quella che sembra essere l’idea migliore del consulente da mettere in pratica con gli altri componenti all’interno dell’azienda.

Il temporary manager, invece, essendo un manager d’impresa, si preoccupa di individuare tutte le possibili soluzioni dei problemi aziendali e di metterle in atto.

A differenza del consulente, vive nell’azienda, lavora al suo interno ed entra a diretto contatto con quella realtà diventando così parte integrante di essa.

Il suo rapporto con l’azienda è unico, lavora solamente con un’azienda alla volta, mentre la figura del consulente non ha un rapporto di esclusività con un’impresa. Lavora in contemporanea con più aziende.

Sostanzialmente ci si rivolge a questa figura nel momento in cui si dà avvio a nuove attività che si affiancano alle precedenti, in momenti di crisi economica e/o finanziaria e al passaggio generazionale.

Sarà utile rivolgersi a lui tutte le volte che potrà ritenersi opportuno avere il supporto di un manager dotato di specifiche competenze che lo mettano in grado di gestire situazioni di tipo non ordinario.

Ci si può rivolgere al temporary manager, anche quando si vogliono migliorare le prestazioni e la competività dell’azienda.

La formula contrattuale del temporary manager

Il temporary manager può essere ingaggiato con un contratto di assunzione a tempo determinato, o con altre forme di contratto (a progetto, partita IVA).

La formula contrattuale che lega il Temporary Manager all’impresa può essere molto variabile. Si va da contratti con professionisti, o lavoratori autonomi che prestano la propria opera, oppure contratti legati a società specializzate o a società di consulenza, o a operative di manager.

Per ulteriori informazioni:

Solco Srl a Roma:

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067070 2121

Solco Srl in Sicilia:

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091 7302837

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