Giovedì, 20 October 2016 15:47

nuova normativa e domanda di lavoro

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com’è stata percepita dalle azienda?

Nel rapporto dell’Istat riguardante la competitività dei settori produttivi è stata effettuata una ricerca su come le nuove norme introdotte dalle legge di stabilità hanno influito sulla domanda di lavoro.

L’indagine parte da gennaio a novembre 2015. Essa si basa sull’analisi di due aspetti principali:

  • La variazione dell’occupazione e il ricorso delle diverse tipologie contrattuali.
  • I fattori che hanno contribuito all’assunzione e quelli che l’hanno ostacolata.

La ricerca incentra sulla percezione delle aziende per quanto riguarda la normativa fiscale per le assunzioni, soprattutto come il contratto a tutele crescenti ha influenzato le dinamiche di occupazione. Fra le diverse forme contrattuali si rileva la prevalenza del contratto indeterminato sul contratto determinato.

NUOVA NORMATIVA E ESONERO CONTRIBUTIVO

Durante l’indagine si è chiesto alle imprese quali tra questi fattori hanno contribuito all’assunzione:

  • Provenienza interna e/o estera.
  • Ristrutturazione
  • Normativa fiscale (esonero contributivo).

Dalle risposte è risultata determinante la domanda interna (57%) e gli esoneri contributivi. Il nuovo contratto a tutele crescenti non sembra essere stato rilevante nell’aumento dello stock occupazionale. Solo il 35% delle imprese ha considerato lo sgravio, come un fattore molto o abbastanza importante. Tra le misure a scegliere c’erano:

  • Decontribuzione
  • Contratto a tutele crescenti
  • Agevolazioni IRAP

Gli imprenditori hanno considerato la decontribuzione come significativa per la probabilità di aumentare il personale a tempo indeterminato.

I FATTORI CHE HANNO OSTACOLATO LE ASSUNZIONI

Si è chiesto alle imprese quali fra questi fattori hanno impedito il reclutamento del nuovo personale:

  • andamento della domanda.
  • costo del lavoro.
  • difficoltà nel reperire sul mercato risorse finanziarie e professionali.
  • complessità della normativa sul lavoro.
  • assenza di adeguati incentivi statali e difficoltà di acceso.

Dalle risposte delle imprese si riscontrano dei risultati opposti nei settore manifatturiero e in quello dei servizi:

Nel settore manifatturiero gli ostacoli per il reclutamento sono:

  • l’efficacia dei canali di reclutamento con l’85%.
  • la prospettiva di domanda con il 39%.
  • la percezione del costo del lavoro eccessivo con il 33%.

Nel settore dei servizi gli ostacoli più significativi che hanno impedito il reclutamento sono:

  • il 31,3% considera che sia stato l’elevato costo del lavoro.
  • il 27,2% considera la domanda incerta.
  • il 19,3% i vincoli finanziari.

L’ESONERO CONTRIBUTIVO

La legge di stabilità 2016 ha prorogato lo sgravio contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato. Lo sconto contributivo per le assunzioni effettuate entro dicembre 2016 è pari al 40% fino ad un massimo di 3.500€ e verrà riconosciuto ai datori lavoro che assumono personale, a patto che nei 6 mesi precedenti il lavoratore non sia stato occupato a tempo indeterminato presso un altro datore di lavoro.

Inoltre, dal 7 marzo 2015, i contratti a tempo indeterminato vengono applicati con la nuova disciplina del “contratto a tutele crescenti”. Questa disciplina prevede la regolamentazione dei licenziamenti individuali e collettivi, che nel caso venga dichiarato dal giudice, il licenziamento illegittimo, il lavoratore verrà reintegrato nello stesso posto di lavoro. La disciplina prevede anche una tutela risarcitoria, calcolata in base all’anzianità del servizio. Sarà pari ai ultimi due mesi di retribuzione, utili per il calcolo del trattamento di fine rapporto per ogni anni lavorato (massimo 24 mesi).

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