Da gennaio, le aziende con più di 14 dipendenti avranno l’obbligo di assumere disabili o persone in situazioni di svantaggio

La recente e altrettanto discussa riforma del mercato del lavoro ha previsto, tra le tante misure messe in campo per rilanciare l’occupazione, l’obbligo, per imprese e aziende che possono contare su un numero di dipendenti maggiore di 14, di assumere personale disabile. Una misura che, attraverso un collocamento mirato, ha come intento principale quello di garantire a persone disabili o in situazioni di svantaggio di non rimanere escluse dal complesso mercato del lavoro.

L’obbligo, che ricordiamo essere in capo a imprese e/o aziende che contano un numero di dipendenti maggiore di 14, vale per specifiche categorie di disabili o persone in situazioni di svantaggio. In particolare, vale per:

  • Invalidi civili che abbiano una percentuale di invalidità compresa tra il 46% e il 100%;
  • Invalidi del lavoro che presentino una percentuale di invalidità superiore al 33%;
  • Invalidi per servizio, vale a dire quanti sono stati al servizio del pubblico impiego;
  • Invalidi di guerra;
  • Civili di guerra che abbiano riportato minorazioni dalla prima all’ottava categoria;
  • Non vedenti;
  • Sordomuti;
  • Categorie protette.

Per imprese e aziende, inoltre, c’è un numero minimo di disabili o persone in situazioni di svantaggio da assumere obbligatoriamente. Tale soglia dipende dal numero di dipendenti presenti all’interno dell’azienda in questione. In particolare:

  • Le imprese che possono contare su un numero di dipendenti compreso tra 15 e 35 devono, obbligatoriamente, assumere un disabile;
  • Quelle con un numero di dipendenti compreso tra 36 e 50 sono obbligate ad assumere 2 persone disabili;
  • Le aziende con oltre 50 dipendenti, invece, hanno due soglie da dover tenere in considerazione: la prima ha a che fare con l’obbligo di riservare il 7% delle posizioni lavorative interne a persone disabili; la seconda con quello di riservare l’1% ai familiari delle persone invalide oltre che a quelli dei profughi rimpatriati.

L’obbligo di assumere disabili viene meno in situazioni particolari. Nello specifico, tale obbligo viene temporaneamente sospeso qualora l’azienda abbia a che fare con una di queste circostanze:

  • Ristrutturazione, riorganizzazioni o conversione aziendale;
  • Stato di fallimento e/o liquidazione;
  • Mobilità;
  • Solidarietà;
  • Previsione di forme di incentivo all’esodo.

L’eventuale sospensione ha validità massima di 3 mesi, prorogabili una sola volta, sempre previa autorizzazione da parte del Servizio Provinciale Competente.

Qualora, inoltre, l’azienda svolga attività professionali eccessivamente usuranti o pericolose, la normativa prevede l’istituto dell’esonero parziale dall’obbligo di assunzione di personale disabile (da concedersi per un massimo di 12 mesi).

Le nuove disposizioni sono poi intervenute a modificare l’impianto sanzionatorio da applicarsi in caso di violazione dell’obbligo di assunzione.

Qualora le aziende non ottemperino l’obbligo previsto ex lege saranno sanzionate:

  • Per la mancata trasmissione del prospetto informativo: 635,11€, più una maggiorazione di 30,76€ per ogni giorni di ritardo;
  • Per la mancata copertura della quota di riserva: 153,20€ al giorno per ogni disabile non occupato dal 61° giorno successivo alla data di insorgenza dell’obbligo, da destinare al “Fondo regionale per l’occupazione dei disabili”.

Solco Srl, in qualità di ente accreditato presso il Ministero del Lavoro e la Regione Lazio, affianca imprese e aziende nelle fasi di ricerca e selezione del personale, anche disabile.

Anche in considerazione delle recenti novità in materia di collocamento mirato del personale disabile, Solco Srl è lieta di segnalare a tutti i suoi clienti il Servizio promosso dall'Associazione Italiana Persone Down Onlus (AIPD Onlus).

Per maggiori informazioni:

Solco Srl Roma

Tel. 06 7070 2121

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